Quando si vive un evento traumatico si possono sperimentare una serie di reazioni che Roger Solomon ha diviso in fasi:
• Fase in cui si verifica l’evento. È il momento che si colloca all’apice della crisi. Solitamente la risposta è una dissociazione peri-traumatica con sconnessione delle funzioni della coscienza, della memoria, dell’identità e della percezione dell’ambiente. La dissociazione ha la funzione di attenuare la paura e il senso di impotenza di fronte ad un evento estremamente negativo che non si ha la possibilità di controllare.
• Fase dello shock (prime 24-72 ore o anche oltre), caratterizzata da un senso di stordimento e confusione.
• Fase dell’emergere della realtà e dell’impatto emotivo(dopo le 72 ore e anche dopo settimane o mesi). Superate le fasi precedenti l’individuo inizia a prendere coscienza di quanto è accaduto ed entra in contatto con le proprie emozioni.
• Fase del coping. La valutazione della situazione e delle risorse a disposizione per fronteggiare l’evento stressante sono di primaria importanza per comprendere l’impatto emotivo e l’intensità stessa dello stress sulla persona.
• Fase della risoluzione e della integrazione. L’evento viene assimilato in una propria visione del mondo e si attiva, in tal modo, un meccanismo di adattamento.
• Fase dell’apprendere a convivere con gli effetti dell’evento. Dopo un evento catastrofico la visione del mondo cambia ed è possibile scoprire aspetti della realtà e di sé stessi sconosciuti, anche relativamente alle proprie risorse e alla capacità di reagire.
Fonte: Solomon R. M., Macy R.D. (2003), La gestione dello stress da eventi critici, in Giannantonio M. (a cura di) (2003), Sindrome da stress post-traumatico, Astrolabio, Roma.